Tutto ciò che si discosta dall’ideale normativo della cultura di riferimento, è soggetto a discriminazione poiché devia dalla norma. E tutto ciò che risulta deviato dalla norma porta con sé un’immagine negativa, qualcosa di sbagliato che bisogna correggere. Il mondo LGBTQ+ purtroppo, ancora oggi, si porta dietro di sé questo peso. L’obiettivo terapeutico sta nel superare a testa alta le difficoltà del mondo avverso e pudico rappresentante la maggior parte della popolazione italiana con rispetto e accettazione.

Le emozioni guidano le nostre scelte, come ad esempio la scelta di un partener, abbiamo tutti un “tipo” nella nostra testa, ma cosa veramente ci fa innamorare di quella persona? Ciò che proviamo emotivamente quando siamo con lei/lui. Oppure una scelta lavorativa, emozioni come il senso si sicurezza e di fiducia che rivolgiamo e riceviamo in un ambiente di lavoro rende l’esperienza gratificante e adatta a noi e cosi via...

L’informazione è importante, i giovani sono curiosi! Chi meglio di noi in qualità di psicologi/insegnanti/genitori siamo in grado di fornire conoscenze? Più conosciamo il nostro corpo, più riusciamo meglio a comunicare cosa ci piace e cosa no e in questo modo costruiamo relazioni significative di rispetto reciproco.

Quando si parla di famiglia, ci si rivolge spesso e volentieri al benessere del bambino, ma i genitori sono importanti. Situazioni critiche all’interno di una famiglia sono decisamente infinite, qui entrerò nel merito del mio ambito specifico, ovvero relazione tra genitore-figlio rispetto all’orientamento sessuale, orientamento lavorativo, orientamento scolastico diverso dalle aspettative familiari da parte sia del genitore che del figlio, come oggetto di discussione che potenzialmente mina la qualità della relazione.